Giov, 21/06/2018
“Conoscendo i principali paesi di emigrazione è stata alta l’attenzione alle comunità immigrate ed ai nuovi arrivi dal Mediterraneo ed abbiamo approfondito le tematiche relative alla necessità di una corretta gestione dei flussi migratori, producendo documenti e avanzando proposte alle Istituzioni”.
La lettera aperta delle Ong di sviluppo e umanitarie delle rete LINK 2007 (di cui LVIA è parte), al Presidente Giuseppe Conte ed ai Vicepresidenti Luigi Di Maio e Matteo Salvini sulle problematiche migratorie, evidenzia la limitatezza dell’approccio governativo e riassume in modo franco il punto di vista delle Ong.
Ad iniziare dalla “dura presa di posizione del Ministro dell’Interno sulle Ong e sul loro lavoro umanitario”, considerata “generica, superficiale, gratuitamente diffamante”.
“Ad alcuni Ministri piace la franchezza. Anche a noi”, continua la lettera.
“Nella correttezza del rapporto istituzionale, pensiamo che essa aiuti a capirsi meglio ed a discernere, auspicabilmente, le migliori opzioni. Se avere impedito l’attracco della nave Aquarius è parso al Governo una ‘vittoria’, per noi non lo è stata. Il salvataggio delle 629 persone imbarcate, tra cui 7 donne incinte, 15 persone ustionate, 123 minori non accompagnati e 11 bimbi, non è stata un’iniziativa da ‘taxi del mare’ o da ‘crociera’, non si è trattato di “business” ma, come ben sapete, di un servizio SAR, Ricerca e Soccorso, per dovere di umanità e solidarietà, realizzato su indicazione e in stretta collaborazione con la Guardia Costiera italiana che ha essa stessa sollecitato il trasbordo sull’Aquarius di persone salvate da navi della marina militare e da una nave mercantile”.
La lettera di LINK 2007 prosegue ricordando le motivazioni che hanno portato le Ong a condurre operazioni di salvataggio nel Mediterraneo dopo la fine dell’operazione Mare Nostrum nel 2014, per poi commentare le modalità adottate dal Governo nel rapporto con l’Europa.
“Il Governo italiano ha ‘alzato la voce’ verso l’UE e gli Stati europei che ‘hanno lasciato sola l’Italia’. L’UE poteva indubbiamente fare di più ma il trattato costituzionale europeo non attribuisce all’Unione significative competenze sull’immigrazione, che rimangono invece materia dei singoli Stati membri. ‘Alzare la voce’ significa anche aspettarsi che altri Stati lo facciano: e non è affatto detto che vincerà chi la alzerà più forte. Crediamo che solo tutti insieme, in un’Europa più forte e unita, si possa uscire dall’attuale stagnazione e affrontare e governare fenomeni complessi come le migrazioni, che sono mondiali e che dureranno e si amplieranno”. 
“Siamo convinti che, se alzare la voce possa servire una tantum ad attirare l’attenzione, ciò che rende forte l’Italia sia potersi presentare a testa alta, con tutte le carte in regola, nel pieno rispetto degli obblighi umanitari e con alleanze politiche favorevoli alla collaborazione, alla condivisione ed agli interventi che auspichiamo”.
La lettera esplicita alcune delle proposte contenute nei documenti prodotti da Link 2007 che vanno dalla dimensione internazionale ai rapporto con l’UE, agli accordi con i paesi di provenienza e di transito, ai rapporti di cooperazione, alla gestione degli ingressi, all’integrazione, alla chiusura dei centri di detenzione in Libia, alla realizzazione di centri di transito e protezione evitando “decisioni di stampo coloniale”, ecc.
“Il Governo intende combattere gli ingressi illegali e irregolari? Emani subito un decreto per ammettere, programmare e normare ingressi legali, regolari, controllati e gestiti quindi, che da anni sono impediti dalle attuali leggi. Togliendo così dalle mani della criminalità coloro che hanno validi motivi per venire nel nostro paese, a nostro stesso beneficio”
“Siamo da tempo convinti che la via intrapresa dall’Italia e dall’Unione Europea degli accordi con i principali paesi di provenienza e di transito degli immigrati – compresa la Libia, per quanto possibile – rimanga la via maestra. Accordi, ascoltando preventivamente le Autorità di quei paesi. Non imposizioni di carattere neocoloniale che produrrebbero effetti disastrosi”
“Aiutarli ad essere liberi a casa loro, da slogan deve diventare strumento di cambiamento, con una svolta nei partenariati internazionali ed in particolare con l’Africa: che in trent’anni raddoppierà la popolazione arrivando a 2,4 miliardi di persone; e si troverà con un’ampia maggioranza giovane, in gran parte istruita, pronta al lavoro, di fronte al continente europeo in calo demografico e invecchiato”.
La severità dei contenuti espressi nella lettera è infine abbinata alla disponibilità al confronto istituzionale. “Le Ong delle rete LINK 2007, nella propria autonomia, da sempre dialogano con le Istituzioni per contribuire alle migliori risposte alle sfide odierne”. A chiusura della lettera le Ong segnalano al Presidente Conte e ai Vicepresidenti Di Maio e Salvini alcuni dei documenti prodotti negli anni recenti.

 Il testo della lettera aperta